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Disturbo Ossessivo: quando i pensieri sono impossibili da scacciare

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Disturbo ossessivo: voglio tenere tutto sotto controllo!

Chi soffre di disturbo ossessivo tenta costantemente di avere tutto sotto controllo. Vuole addirittura controllare anche ciò che è al di fuori della portata di chiunque: pianificare tutto cercando di anticipare gli eventi futuri, in modo da controllarli e gestirli; comportarsi nello stesso modo in ogni ambito della vita professionale e personale; tenere sotto controllo anche il partner e i figli. Ma l’eccesso di controllo conduce inesorabilmente alla perdita di controllo. Sono proprio gli sforzi in questa direzione che mandano la persona in crisi quando si scontra con qualcosa su cui non può esercitare la propria volontà.

Disturbo ossessivo: controllo di pensieri e immagini

Ma cosa cercano di fare le persone per tenere a bada i pensieri? Cercano di controllare ogni cosa, fino a perdere il controllo di tutto. Cercano di cacciare via i pensieri, li combattono, cercano di distrarsi e pensare ad altro o di parlare del proprio problema con parenti e conoscenti che, pensando che il modo migliore per aiutare sia ascoltare, sono pronti a rassicurarli e a tentare di proteggerli.

I tipi di controllo possono essere riferiti:

  • a sé (pensieri, emozioni, sensazioni)
  • agli altri (relazione)
  • al mondo (società, politica, ideologia, fede, credenze sociali)

Spesso il bisogno di controllo è così grande che vorrebbero cambiare gli altri e farli a loro immagine e somiglianza. Come accade con i rivoluzionari (controllo sugli altri), i conformisti (controllo su di sé), i politici fanatici (controllo sul mondo), gli intolleranti (controllo sulle credenze sociali), i moralisti (controllo sulle sulla fede) e gli idealisti (controllo sulle ideologie).
Le immagini mentali, come le bestemmie o le frasi blasfeme, sono chiodi fissi, immagini ossessive che perseguitano e si propongono alla mente in maniera intrusiva.

La paura di perdere il controllo e fare del male

Un altro aspetto tipico degli ossessivi puri è l’“impulso aggressivo”. Per “impulsi” aggressivi non intendo atti aggressivi. Piuttosto sono dei pensieri e delle voglie irrefrenabili di insultare le persone, uccidere i propri figli, compiere atti che nuocciano gli altri come provocare un incidente, buttare una sigaretta in un luogo facilmente infiammabile, bestemmiare in chiesa, rubare la pistola ad un poliziotto e iniziare a sparare all’impazzata. Da questi impulsi scaturiscono dei sensi di colpa che convergono in misure precauzionali prese in virtù del dubbio di poter compiere questi orribili atti o di averli commessi involontariamente. Quando emergono questi dubbi si ricorre spesso a rituali di controllo o a richieste di rassicurazioni che trasformano il disturbo ossessivo puro in ossessivo-compulsivo.

Gli ossessivi sono persone particolarmente intelligenti

Queste persone sono spesso dotate di una fervente intelligenza. Il più delle volte hanno anche successo nella vita. Ma ci sono delle cose che sfuggono al loro controllo. Questa situazione provoca loro un insuccesso che li spinge a chiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta. Di solito hanno successo negli affari in cui le cose non necessitano di un controllo da parte loro. Quando si trovano invece a ricoprire una posizione di leadership che gli richiede di delegare e controllare, vanno in crisi. In genere i motivi sono due: o non riescono a delegare perché la loro ossessività li spinge a pensare di essere gli unici a poter svolgere il lavoro al meglio; oppure delegano ma poi controllano eccessivamente, seminando sfiducia e oppressione nei confronti dei loro collaboratori ostacolando l’emergere delle loro capacità.

Come uscire dalla trappola mentale? 

Il bersaglio terapeutico della terapia breve strategica è smontare il meccanismo di “controllo che fa perdere il controllo” sia a livello di azioni che di pensieri. In altri termini l’intervento si focalizzerà non solo sull’interruzione o sulla correzione dei copioni comportamentali. Si dovrà anche ristrutturare il modello di ragionamento della persona. La cosa più importante che deve sperimentare l’ossessivo per uscire dalle proprie trappole mentali è il rischio di lasciare qualcosa o qualcuno senza il suo controllo. Solo cosi potrà poi verificare che le cose non solo non vanno male, ma vanno meglio. È necessario guidare la persona affinché impari a esercitare volontariamente l’assenza di controllo sulle varie aree della sua vita. In questo modo sarà possibile da rendere più flessibile la sua mente e liberarla dalle catene del pensiero ossessivo.

Siamo tutti un po’ ossessivi, la differenza sta nel grado di ossessività; sotto una certa soglia l’ossessività è funzionale, sopra una certa soglia è disfunzionale, le persone di successo sanno cavalcare questa soglia.

BIBLIOGRAFIA:

Nardone G., Portelli C. Ossessioni compulsioni manie. Capirle e sconfiggerle in tempi brevi. Ponte alle Grazie Adriano Salani Ed 2013.

Nardone G., Psicotrappole. Ponte alle Grazie 2013.